Come coltivare gli agretti - Terra Nuova

2022-12-02 20:31:00 By : Ms. YH Chen

Gli agretti sono piante dalle foglie tubolari e succulente, chiamati anche “barbe dei frati”. Ecco i suggerimenti per coltivarli, forniti da Matteo Cereda e Sara Petrucci, co-autori del libro "Ortaggi insoliti" .

Gli agretti sono piante dalle foglie tubolari e succulente, chiamati anche “barbe dei frati”. Ecco i suggerimenti per coltivarli, forniti da Matteo Cereda e Sara Petrucci, co-autori del libro "Ortaggi insoliti" .

Questa specie è caratterizzata da una vita molto breve, dalla semina alla raccolta passa in genere un solo mese o poco più. Si coltivano facilmente e occupano il terreno per un arco di tempo talmente breve che possono diventare “tappabuchi” negli orti, a cui dedicare, ad esempio, le aiuole destinate poi al trapianto di pomodori o peperoni.

Oltre a questo vantaggio indiscutibile, gli spessi capelli verdi sono anche versatili in cucina, visto che si mangiano sia crudi che cotti in tanti modi diversi e semplici da preparare. Questa specie fa parte della famiglia delle Chenopodiacee, a cui appartengono ortaggi più noti come bietole, barbabietole e spinaci. A seconda delle diverse regioni in cui viene coltivata, assume diversi nomi: roscano, salsola soda, senape dei monaci e altri ancora. Le foglie degli agretti sono di colore verde brillante, piene all’interno, e con la base di colore rossiccio e consistenza più dura. L’altezza massima che raggiungono è di 70 cm se lasciate libere di crescere, anche se per la raccolta non si attende mai questo stadio, ma si preferiscono le foglie giovani.

Reperibilità della semente. Per acquistare i semi degli agretti ci possiamo rivolgere ai comuni centri di giardinaggio, purché ben riforniti, o più semplicemente ordinarli via internet.

Terreno, posizione e clima. Gli agretti amano posizioni soleggiate e terreni abbastanza sciolti, di cui tollerano molto bene la salinità, e questo li rende adatti alla coltivazione in zone litoranee. Si tratta proprio di una specie alofita, che ama il sale e accumula il sodio nei propri vacuoli cellulari. Il clima italiano in primavera è favorevole alla coltivazione di questa specie, sia in pianura che in collina, eventualmente anche in montagna ritardando la semina. 

Preparazione del terreno e concimazione. Visto che si tratta di una specie da seminare direttamente nell’orto, la preparazione del terreno deve essere accurata e finalizzata ad ottenere un soffice letto di semina. Il tipo di lavorazione principale, come sempre, dipende dal tipo di terreno e dal suo stato prima della semina di questa specie. Se è molto argilloso e ricoperto di tanta erba spontanea, sarà utile dare una ripulita preliminare a mano o con la zappa, e poi vangare o usare il forcone per allentare bene il terreno in profondità, cosa che garantisce il drenaggio. Se invece il suolo è soffice, sciolto e curato, sarà possibile zappettare direttamente. In entrambi i casi, prima di rastrellare per pareggiare la superficie, conviene aggiungere qualche manciata di stallatico pellettato oppure, trattandosi di una specie tra quelle che aprono la stagione primaverile, possiamo mettere tanto compost ben maturo, che libererà nutrienti più avanti, con l’aumento delle temperature ambientali. Agli agretti, comunque, nelle fasi iniziali, sono più che sufficienti le riserve di fertilità del terreno, dato che si adattano facilmente anche a terreni poveri.

Semina e sesti di impianto. Per ottenere un buon manto di agretti, la semina deve essere piuttosto fitta, soprattutto se possiamo dedicare poco spazio a questa coltura. Trattandosi di una pianta a foglia stretta e lunga, si presta infatti bene anche per la semina a spaglio, tuttavia la classica e razionale semina a file può essere comunque una valida alternativa. Prima della semina è utile tenere a bagno i semi in una soluzione di camomilla, per due giorni o poco più, perché questa pratica favorisce e velocizza la germinazione. I semi pur essendo fitti non devono sovrapporsi gli uni sugli altri, e dopo averli sparsi vanno ricoperti con un velo sottile di terra. Per una buona semina a spaglio che interessa una superficie contenuta, è ottimo procedere in questo modo: affinare il terreno minuziosamente, bagnarlo, distribuirvi i semi nel modo più uniforme possibile e infine ricoprire di terra lasciata passare da un setaccio, tecnica che garantisce una distribuzione simile a quella dello zucchero a velo sulle torte. Il periodo più indicato per la semina è la primavera, dal mese di marzo in poi. In realtà anche da febbraio si possono seminare, a seconda della latitudine in serra o in pieno campo, ricoprendo il terreno con un telo di tessuto non tessuto. Le semine possono essere scaglionate fino ad aprile, se la stagione è fresca anche fino a maggio. La scalarità è la scelta migliore per avere più raccolti distribuiti nel tempo, soprattutto se scopriamo che gli agretti ci piacciono molto.

Operazioni colturali. Il ciclo colturale di questa specie è breve e non richiede interventi complicati. Se la semina avviene presto, di solito la coltura non soffre di grande competizione da parte delle erbe infestanti. Ciononostante, qualche intervento di scerbatura manuale o di zappettatura tra le file potrà servire a tenere pulito il terreno, ma nel complesso non si tratta di un ortaggio impegnativo. Gli agretti resistono anche abbastanza bene alla siccità, meno ai ristagni idrici del terreno, per cui le irrigazioni dovranno essere parsimoniose, e sempre effettuate valutando preliminarmente il meteo e lo stato di umidità del terreno. Trattandosi di un ortaggio verde da foglia, può risultare vantaggioso irrigare con macerati diluiti di ortica o di consolida, che apportano anche elementi nutritivi preziosi come azoto e ferro.

Coltivazione in vaso. Gli agretti sono molto adatti per la coltivazione fuori terra, in vaso o in cassoni, cassette, fioriere. Il tipo di contenitore di per sé è ininfluente, può anche essere qualcosa di recuperato e riadattato con fantasia, ma l’importante è che rispetti certi requisiti. Deve essere cioè capiente a sufficienza, alto almeno 20 centimetri, per garantire la minima crescita delle radici. Nello scegliere il substrato è bene optare per terricci di qualità, meglio se già arricchiti di compost, o aggiungervi del compost che riusciamo a produrre autonomamente. L’ideale, come in ogni coltivazione in vaso, è anche poter miscelare al terriccio un po’ di terra vera di campagna. Di grande importanza sono anche la collocazione del vaso, che dev'essere ben esposto al sole, e le irrigazioni, che dovranno essere più frequenti rispetto alla coltivazione in piena terra.

Gli agretti possono essere molto graditi alle lumache, che si cibano in particolare delle foglie giovani e tenere appena spuntate. Contro le lumache ci sono per fortuna molti rimedi ecologici, che ogni orticoltore deve mettere a punto già per le insalate e gli altri ortaggi più comuni, quindi nella sostanza gli agretti non richiedono una difesa specifica. L’ideale è effettuare ispezioni frequenti negli orari serali, con cui eliminare manualmente i molluschi e magari non ucciderli ma spostarli in un prato o in un parco, anche se questa non è una soluzione sempre fattibile. Gli espedienti più classici sono lo spargimento di strisce di cenere attorno all’aiuola, che funzionano come ostacolo meccanico allo strisciare di chiocciole e limacce finché la cenere resta asciutta, le trappole con la birra, fatte da semplici bicchierini riempiti con la bevanda e interrati fino all'orlo in prossimità delle piante, oppure lo spargimento di ortofosfato di ferro.

Dopo circa un mese o poco oltre dalla semina, quando le foglie degli agretti sono alte circa 20 cm, si possono già raccogliere. La raccolta può essere eseguita in due modi: estirpando direttamente le piante a mazzetti, con la radice, o tagliando solo le foglie. Nel primo caso, le piante saranno un po’ sporche di terra, e si tratterà di sciacquarle bene prima dell’utilizzo, e naturalmente il terreno si libera per altri ortaggi. L’obiettivo della seconda scelta è quello di effettuare più tagli, dato che gli agretti hanno la capacità di ricacciare, come molte altre verdure. Per il taglio possiamo usare forbici o un coltello che taglia bene, non cambia molto, ma quello a cui bisogna stare attenti è di non andare troppo in basso a recidere, proprio per consentire i futuri ricacci dal cuore vegetativo. Si possono infatti avere fino a 5 tagli durante la stagione, se si rispetta questa accortezza, oltre a quella di annaffiare dopo ogni taglio. In ogni caso, è fondamentale non tardare troppo la raccolta, perché altrimenti le foglie diventano più fibrose e perdono la loro tenerezza. Trattandosi di una verdura da foglia, la sua conservazione è limitata anche in frigorifero, per cui è utile far passare il minor tempo possibile tra la raccolta ed il consumo. 

Gli agretti appena bolliti per circa un quarto d’ora, oppure cotti al vapore, e poi conditi con olio e limone o in alternativa aceto, sono un contorno semplice e gustoso di accompagnamento a diverse portate. Si possono anche cucinare con aglio, pomodori e acciughe e possono tranquillamente diventare ingredienti di frittate, torte salate e sformati. Per attenuare il sapore acidulo si possono abbinare con mandorle o pinoli, preparando ad esempio, un condimento ricco e salutare per la pasta.

SFOGLIA QUI L'ANTEPRIMA DEL LIBRO "ORTAGGI INSOLITI"

IL PRIMO MENSILE ITALIANO DEL VIVERE BIO!

Scegli QUI l'abbonamento che fa per te            

E se vuoi fare un regalo che dura tutto l'anno e fa bene al pianeta, scegli di donare ai tuoi amici o ai tuoi familiari l'abbonamento a Terra Nuova!

QUI trovi tutte le informazioni            

Per chi si abbona sono disponibili sconti, agevolazioni e vantaggi presso aziende, operatori, strutture che si occupano di servizi, corsi, salute, casa, benessere e tanto altro.

Qui trovi tutti gli sconti per gli abbonati            

E con l'abbonamento a Terra Nuova hai anche:

Dal 1977 Terra Nuova rappresenta un punto d'incontro tra chi cerca uno stile di vita più sano e in armonia col Pianeta e le tante realtà italiane in linea con i principi di ecologia e sostenibilità.

La nuova edizione aggiornata dell’opera di Charles Eisenstein sul capitalismo, la moneta e l’economia del dono

Un incontro unico tra saggezza ed espressione artistica. Un bellissimo regalo per chi conosce Thich Nhat Hanh e per chi vuole scoprirlo

Il libro che guarda al presente e propone una visione del futuro incentrata su un rinnovato senso di comunità e di salute

Un percorso per guarire dal trauma, con la mindfulness ispirata agli insegnamenti di Thich Nhat Hanh

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI