TREND PRIMAVERA-ESTATE 2022: “Re-touch!” il manifesto di Milano Unica ai tempi del Covid

2022-12-02 20:32:08 By : Ms. Ivy Zhuang

Si chiama Re-Touch il nuovo manifesto messo a punto da Milano Unica per la primavera-estate 2022. Un esperimento che riassume in sé tutti i temi importanti della produzione industriale contemporanea come il ri-uso, il ri-ciclo, la ri-elaborazione, la ri-digitalizzazione, mettendo in primo piano il "con-tatto" tra corpo e materia, per conoscere e per apprezzare le qualità delle specificità fisiche dei tessuti e accessori: dalla corposità alla morbidezza, dalla leggerezza alla granulosità, dallo spessore alla finezza fino alla naturalezza.

Milano Unica ha voluto rendere omaggio al senso del tatto, quale valore primordiale della conoscenza empirica, per superare le forti inibizioni nei confronti del contatto fisico e dall’overdose di relazioni a remoto e di approcci a distanza.

Toccare, sfiorare, palpare, accarezzare sono tutti verbi legati all’azione del conoscere attraverso i sensi, che compongono la trama del racconto delle tendenze per la prossima primavera-estate 2022. Tre i temi sviluppati: Nature, Urban e Digital.

La Natura viene ri-letta attraverso micro-fiori, ramificazioni, sovrapposizioni vegetali, maxi petali, intrecci botanici, per ricreare atmosfere di rasserenante eleganza e bellezza. Sullo sfondo di questo floreale tessile, si percepisce l’estetica di William Morris, antesignano dei moderni designer, dove la sensibilità preraffaellita per la natura va oltre, caldeggiando l’utilizzo della tattilità data dagli effetti 3D delle disegnature, e della particolare tecnica nel ricreare il foliage minimale attraverso geometrie seriali, realizzate anch’esse digitalmente, ma che nascondono, micromondi impalpabili. L’amore del passato e per la natura si abbinano alla ricerca di nuove metodologie produttive vocate alla sostenibilità e all’importanza di dare risalto alle arti tessili tradizionali, patrimonio del made in italy.

Qui scopriamo, inoltre, accostamenti tra fibre vegetali e fibre sintetiche rigenerate che valorizzano la tridimensionalità della trama e del disegno; il nylon sposa il cotone per trame caratterizzate dall’alternanza di lucidi e opachi, l’elastan incontra la canapa per descrivere foliage a rilievo su twill massicci e il Lurex valorizza le consistenze del bambù, del lino e del ramiè, abbracciandone le disegnature. La seta è declinata in consistenze soffici nei velluti light, ma anche croccanti in pizzi e ricami vegetali dalle maglie larghe, mentre l’aspetto brillante del rayon viene valorizzato dalle tridimensionalità del matelassé, per descrivere le atmosfere traslucide dei petali e delle corolle.

La palette colori, che predilige le declinazioni naturali, va dal grigio tubero al verde agave, dal verde edera in accostamento a nuance polverose, come il grigio camou e il terra d’ombra, al cristal lemon, il giallo petalo, il giada pastello, il crema bocciolo e il terra velluto che raccontano la profondità dei fiori nella loro complessa simmetria, per poi arrivare al verde oliva, rosa candela, terracotta e verde clorofilla, che accentuano la tridimensionalità dei volumi botanici.

Il secondo tema, Urban, ri-legge i tessuti presi in archivi storici italiani, per approdare ad una elaborazione originale e sofisticata, eseguita attraverso la tecnica della grafica digitale.

Lo spunto grafico arriva dallo skyline delle città, dai palazzi e dai grattacieli, parallelepipedi slanciati verso l’alto che si trasformano in declinazioni variabili di righe parallele definiscono raffinate e inedite disegnature che partono dallo studio delle righe, delle baguette, delle linee e dei punti, tipiche dei tessuti classici del guardaroba maschile.

Una ricerca che punta sulle trame della lana, che dà vita a fantasie di linee urbane con sovrapposizioni grafiche e micro colour block paralleli; del cotone, che prevede uno sviluppo del popeline, saie e tele impreziosite da righe tridimensionali; del denim che si accosta ad aspetti serici per giochi di proporzioni cromatiche, tra micro e macro linee. E per finire sulle fibre rustiche come il lino, la canapa e la juta, che permettono costruzioni di righe sfalsate, arricchite da trattamenti lucidi o inserti a contrasto.

Per questo tema, la palette è una carrellata di cromie che giocano con la tridimensionalità e la prospettiva: l’off-white, il nero e il cammello vengono accostati alle tonalità del bianco corda, del daino, del crema, del rosa crepuscolare, del grigio nebbia, del marmo lilla e del grigio asfalto. Mentre punte di giallo industriale o glossy red si incrociano nelle declinazioni variabili delle righe parallele delle tonalità dell’azzurro vetro e dell’azzurro cielo.

Ultima tema è Digital che parte dalla ricerca della forma pura, essenziale, priva di ornamento per un eclettismo elegante tra fibre naturali e disegnature complesse. Forme rigorose e simmetrie moderne sono il mondo di riferimento al quale si ispira questo tema in cui i giochi grafici dei tessuti, ri-elaborati digitalmente, rimandano alle geometrie di grandi architetti italiani, soprattutto degli anni Quaranta e Cinquanta.

Qui i piani di luci e i coni d’ombra tipici delle architetture di quel tempo si esprimono nel cotone, sviluppato su rasatelli, cretonne e panama, mentre la lana è mescolata a diverse tipologie di filato come il lino, la seta, la soia e il bambù. Ritroviamo anche il rayon, cupro e modal che si mescolano ai nylon e ai poliesteri rigenerati per intrecci architettonici, dove l’alternanza tra lucidi e opachi regala effetti dinamici al tessuto, donando a pizzi e ricami trasparenza e leggerezza.

La cartella colori di questa tema parte dal digital white, l’azzurro polvere il lilla decor e il viola ametista che descrivono le ombreggiature architettoniche per arrivare alla sequenza di blue in gradazione come il blue di Prussia, il blue notte e il deep blue che sono funzionali alla ricerca della forma pura. Mentre le tonalità legnose e aranciate come il beige teak, il giallo Douglas, il marrone castagno e il giallo rovere sono abbinate a tonalità preziose come il malva opera, l’arancione bronze e il malva ciliegio, che si rifanno alle geometrie dei grandi architetti italiani. Ad accompagnare il tutto, un how-to digitale di video e testi, in forma di vademecum: sartoriale nella veste, poeticamente posh nello spirito.

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